Prima pietra al Campus

Partono i lavori di costruzione dell’ateneo biomedico promosso dall’Opus Dei alle porte di Roma. Il ministro Sirchia: importante l’umanizzazione «del rapporto tra medico e paziente».

La prima pietra è un cubo dall' aspetto solido, cavo all'interno per poter contenere le medaglie commemorative coniate dal la Presidenza del Consiglio, dal Vaticano, dall'Opus Dei, dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio, insieme con la pergamena siglata ieri, nel corso della cerimonia inaugurale. Intorno a quel cubo sorgerà entro i primi mesi del 2007 la sede definitiva dell'università Campus Bio-Medico: la zona è quella di Trigoria, 60 ettari di terreno nei pressi del già funzionante Centro geriatrico polifunzionale donato da Alberto Sordi. Anche una parte di questi 60 ettari è stata donata dal compianto attore romano all'Opus Dei, che a lavori ultimati trasferirà qui quasi tutte le attività ora ospitate nel complesso di via Longoni, al Prenestino. Là rimarrà il polo oncologico e il poliambulatorio convenzionato, per le necessità dei tanti romani che vivono nella zona est della città.

A Trigoria sta sorgendo (il cantiere è già pienamente operativo, al di là della pietra simbolica posta ieri) una struttura d'eccellenza: un policlinico di l60 mila metri cubi con 400 posti letto, 18 sale operatorie e 70 ambulatori. Successivamente saranno realizzati il polo della ricerca con 4.500 metri quadri di laboratori e 24 dipartimenti di ricerca, la sede didattica con 30 aule e laboratori per le esercitazioni, il pronto soccorso, le residenze per gli studenti, quelle per i pazienti ambulatoriali e per le famiglie dei ricoverati, la biblioteca, il centro convegni, i campi sportivi. Nella nuova sede gli studenti arriveranno dagli attuali 900 a quota 2mila e aumenterà anche il numero dei docenti, in modo da conservare la proporzione di un professore ogni 5 allievi.

Già ora il Campus - con le due facoltà di Medicina e Chirurgia e Ingegneria bio-medica - è l'ateneo italiano con la più alta percentuale di studenti in corso (95%). A benedire la prima pietra è stato il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i vescovi, che ha sottolineato come l'evento coinvolga anche «la società civile» e ha augurato al nuovo policlinico «di vivere a lungo e fiorire con l'impegno a favore della salute». Il Prelato dell'Opus Dei, monsignor Javier Echevarría, ha ricordato da parte sua che il fondatore San Josemaría Escrivá «spiegava sempre che l'Opus Dei nacque negli ospedali di Madrid. Da lui abbiamo imparato ad amare particolarmente le ultime pietre - ha aggiunto - perché cominciare è importante, ma portare a termine è decisivo».

Secondo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta la nuova struttura del Campus «rappresenta una svolta nel mondo dell'università e della sanità, perché gli studenti vi trovano un luogo di formazione non solo professionale ma anche morale e umana, mentre i pazienti sono sempre curati come persone nella loro umanità, fatta di corpo e di spirito».

Non a caso il motto del Campus è «la Scienza per l'Uomo». Un aspetto - quello dell’umanizzazione «del rapporto tra medico e paziente» marcato anche dal ministro della Sanità, Girolamo Sirchia. Il sostegno delle amministrazioni locali al progetto è stato assicurato dal vicesindaco di Roma Mariapia Garavaglia e dal presidente della Regione Lazio Francesco Storace.

Originale in www.avvenire.it

Danilo Paolini // Avvenire