Meditazioni: Venerdì della 3ª settimana di Quaresima

Riflessioni per meditare nel venerdì della terza settimana di Quaresima. I temi proposti sono: La testimonianza dello scriba; Una guida per orientare la nostra vita; Per essere nel regno di Dio.

- La testimonianza dello scriba

- Una guida per orientare la nostra vita

- Per essere nel Regno di Dio


A GESÙ furono poste molte domande durante la sua permanenza sulla terra. In diverse occasioni lo fecero con lo scopo di distorcere le sue parole. Non erano domande che rispondevano a un sincero desiderio di conoscere la verità; erano semplicemente motivate dall'invidia, dal desiderio di avere qualcosa di cui accusarlo pubblicamente. Tuttavia, nel Vangelo vediamo anche persone che si avvicinano al Signore con semplicità. È il caso di uno scriba che, vedendo come rispondeva bene alle preoccupazioni dei farisei e dei sadducei, gli chiese: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?» (Mc 12, 28). A differenza delle domande precedenti, questo scriba non si è avvicinato con intenzioni malvagie. Desiderava ottenere da questo uomo molto saggio una risposta a una domanda cruciale, che era anche oggetto di un continuo dibattito tra i rabbini dell'epoca. Un pio ebreo doveva osservare più di seicento regole. Sarebbe quindi logico chiedersi quale precetto si ergesse al di sopra di tutti.

L'atteggiamento sincero di questo scriba può ispirare la missione dei cristiani di oggi. Era un testimone delle meraviglie di Gesù e il suo compito era quello di raccontare la storia così come era accaduta. La sua testimonianza, libera da pregiudizi, deve aver aiutato molti dei suoi contemporanei ad abbattere le barriere che li separavano dal Signore. Ci mostra che per avvicinarci a Gesù non dobbiamo aggrapparci a preconcetti, né cercarlo per affermare un punto di vista precedentemente elaborato. «Il peccato dei farisei – ha scritto san Josemaría – non consisteva nel non vedere Dio in Cristo, bensì nel chiudersi volontariamente in se stessi, perché non tolleravano che Gesù, che è la luce, aprisse loro gli occhi»[1]. Per poterlo ascoltare, è necessario mantenere una disposizione aperta a trasformare i propri giudizi alla luce della sua parola salvifica.


IL MODO diretto con cui lo scriba pose la sua domanda ci fa supporre che si trattasse di una questione su cui si stava interrogando da tempo. Potremmo dire che quest'uomo si stava interrogando su ciò che è veramente importante nella vita. E questo, in effetti, è qualcosa che tutti vogliono sapere. Abbiamo bisogno di punti di riferimento, di guide che ci orientino nel nostro modo di vivere: «Forse qualche volta ci siamo domandati come poter corrispondere a tanto amor di Dio, e forse vorremmo vedere esposto chiaramente un programma di vita cristiana»[2].

A volte possiamo cercare risposte a domande che hanno già ricevuto una risposta. In effetti, Gesù rispose allo scriba con parole che il suo interlocutore probabilmente conosceva a memoria, poiché si trattava della parte essenziale della Legge che Dio aveva dato al popolo attraverso Mosè: «Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza» (Mc 12, 29-30 y cfr. Dt 6, 4-5). Allo stesso tempo, Gesù collega questo precetto con un altro noto agli ebrei: «Amerai il tuo prossimo come te stesso» (Mc 12, 31 e Lv 19, 18). In questo modo, ci mostra che i due comandamenti sono così profondamente uniti da diventare uno solo.

«L'amore di Dio è il primo che viene comandato – diceva sant’Agostino –, l'amore del prossimo è il primo che si deve praticare. (...) Siccome Dio ancora non lo vedi, meriterai di vederlo amando il prossimo. Amando il prossimo rendi puro il tuo occhio per poter vedere Dio come chiaramente dice Giovanni: Se non ami il fratello che vedi, come potrai amare Dio che non vedi? (1Gv 4, 20). Ti vien detto: ama Dio. Se tu mi dici: mostrami colui che devo amare, ti risponderò con Giovanni: Nessuno ha mai veduto Dio (Gv 1, 18). Con ciò non devi assolutamente considerarti escluso dalla visione di Dio, perché l'evangelista afferma: Dio è carità, e chi rimane nella carità rimane in Dio (1Gv 4, 16)»[3]. Amare le persone che ci circondano è il modo per amare il Signore con tutto il cuore. Questa è la linea guida che Gesù ha dato allo scriba di cui lui stesso ci darà in seguito la misura: «amatevi gli uni gli altri. Come io ho amato voi» (Gv 13, 34).


DOPO che Gesù ebbe risposto alla domanda dello scriba, si può verificare che questo uomo si era avvicinato al Signore con retta intenzione. Di fatto, la sua reazione mostra entusiasmo e soddisfazione: «Hai detto bene, Maestro» (Mc 12, 32). La gioia per la prospettiva che Gesù ha posto davanti ai loro occhi porta il Signore stesso ad affermare: «Non sei lontano dal regno di Dio» (Mc 12, 34).

Non è una lode da poco. Anche per noi sarebbe di grande conforto sentire dalla bocca di Gesù che non siamo lontani dall'unica cosa che vale: essere con lui nel suo Regno. Questo è ciò che chiediamo quando preghiamo il Padre Nostro: «Venga il tuo Regno». Questa formula ci permette di capire che non siamo noi ad andare ad avvicinarci a Lui: è il Regno che viene a noi, è Dio che prende l'iniziativa. «Il Signore sempre ci primerea [ci anticipa]. (...) E quando noi Lo cerchiamo, troviamo questa realtà: che è Lui ad aspettarci per accoglierci, per darci il suo amore»[4].

Ma Cristo non ha aperto le porte del suo Regno perché noi vi fossimo sudditi. Il Signore vuole che regniamo con lui: «Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono, come anche io ho vinto e siedo con il Padre mio sul suo trono» (Ap 3, 21). Infatti, già gli autori dei Salmi prevedevano che i figli di Adamo sarebbero stati destinati a essere coronati di gloria e di onore (cfr. Sal 8, 5-6). Con l'insegnamento di Gesù, comprendiamo ancora meglio che questo sarà il risultato per chi ama fino in fondo il prossimo, perché questo è stato lo stile di vita del Signore: regnare servendo. La Madonna ha capito che Dio toglie i potenti dal trono per esaltare gli umili (cfr. Lc 1, 52), che sono coloro che sanno servire. Per questo è stata incoronata Regina dell'universo.


[1] San Josemaría, È Gesù che passa, n. 71.

[2] San Josemaría, È Gesù che passa, n. 88.

[3] Sant’Agostino, In Ioannis Evangelium, 17, 8.

[4] Francesco, Discorso, 18-V-2013.