Libro su Benedetto XVI di don Mariano Fazio

Nel libro "Benedetto XVI. Il Papa della fede e della ragione” Mariano Fazio ripercorre gli anni più significativi della vita di Joseph Aloisius Ratzinger: dall’infanzia in Bassa Baviera fino alla vocazione al sacerdozio, culminata martedì 19 aprile 2005 quando, già cardinale, Ratzinger venne eletto successore di san Pietro con il nome di Benedetto XVI.

Dopo otto anni di pontificato, il 28 febbraio 2013, il Papa tedesco, da alcuni etichettato come conservatore e contrario al cambiamento, prese una decisione rivoluzionaria: consapevole di aver perso le forze necessarie per svolgere il ruolo di Romano Pontefice, rassegnò le dimissioni con una libertà di spirito ammirevole.

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Offriamo un estratto del libro in cui don Mariano Fazio illustra alcuni principi della teologia di Benedetto XVI.

“Prima di addentrarci nell’analisi del pontificato di Benedetto XVI, ritengo utile presentare in modo schematico alcuni principi della sua teologia. Si tratta di un pensiero elaborato nel corso degli anni, nato sia dalla cattedra universitaria sia durante il periodo in cui svolse l’incarico di prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Ratzinger non impose mai la sua teologia personale nelle decisioni della Congregazione, ma non c’è dubbio che il contatto con tutte le questioni dottrinali della Chiesa universale abbia contribuito alla sua maturazione.

La teologia di Ratzinger non è sistematica in senso stretto. Per esempio non ha mai scritto un volume che abbracciasse tutte le discipline teologiche. Tuttavia, la sua immensa opera – più di ottanta libri e centinaia di articoli scientifici – tratta molti argomenti ed è facile scoprire una coerenza di fondo. Qualcuno ha detto che la teologia di Ratzinger è “sinfonica”. Colpisce il fatto che, in mezzo ai dibattiti accademici delle facoltà teologiche tedesche degli anni della sua formazione e del suo insegnamento, egli sia riuscito a strutturare le sue idee con innovazione e creatività, sempre all’interno della grande tradizione della Chiesa. Altri colleghi dell'epoca non ci sono riusciti, allontanandosi da questa tradizione.

Quali sono gli elementi teologici che costituiscono il nucleo della sua teologia? Seguendo Pablo Blanco, possiamo affermare che ci troviamo di fronte a una teologia cristocentrica. Gesù Cristo è il Figlio di Dio fatto uomo. Ratzinger non si stancò mai di riaffermare la divinità della persona di Cristo. Tenendo conto delle polemiche in Germania sulla distinzione tra il Cristo della fede e il Gesù storico, il nostro autore sottolinea la piena identificazione dei due: la fede primitiva ha sempre confessato Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. Il Gesù che è nato a Betlemme, che ha percorso la Terra Santa, che è morto e risorto è veramente Dio, la Seconda Persona della Santissima Trinità che si è incarnata nel grembo di Maria.

La liturgia occupa un posto privilegiato nel suo pensiero. È un’altra manifestazione del suo cristocentrismo: Cristo e la celebrazione del mistero pasquale sono al centro della vita della Chiesa. La liturgia deve esprimere chiaramente il mistero che contiene. Il sacerdote è Cristo: nelle celebrazioni liturgiche è Cristo stesso che opera. Ratzinger auspicava un nuovo movimento liturgico, analogo a quello avvenuto all’inizio del XX secolo, in cui si desse nuovamente spazio al mistero, evitando il protagonismo dei ministri ed eliminando gli esperimenti che diluivano il carattere sacro della liturgia. Per Ratzinger il centro degli studi teologici è la Sacra Scrittura, anch’essa centrata su Cristo”.

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