Libro: “L’anima sacerdotale del cristiano”

E’ in libreria “L’anima sacerdotale del cristiano”, di Marco Busca, Edizioni Marna-Velar. Sulla scia dell’Anno Sacerdotale, viene offerto un approfondimento del sacerdozio comune dei fedeli.

“Come dimenticare che noi presbiteri siamo stati consacrati per servire, umilmente e autorevolmente, il sacerdozio comune dei fedeli?”. Con queste parole, Benedetto XVI incoraggiava e stimolava se stesso e tutti i sacerdoti durante l’omelia pronunziata nel corso della celebrazione dei Secondi Vespri della Solennità del Sacro Cuore di Gesù del 2009, inaugurando l’Anno Sacerdotale.

Tali parole consentono di dire, sinteticamente, che la finalità di questo anno appena trascorso, oltre a essere quella di incoraggiare i sacerdoti della Chiesa a un maggiore impegno di santità,  è consistita anche nell’approfondimento della natura delle due forme di sacerdozio che derivano dalla persona e dall’opera di Gesù, e attraverso le quali egli continua a essere presente e ad agire nel mondo. Questa maniera di esprimersi suona probabilmente oggi piuttosto inconsueta e poco comprensibile per molti, tra l’altro perché il sostantivo sacerdote è applicato, quando viene utilizzato, esclusivamente a coloro che hanno ricevuto il sacramento dell’Ordine: l’esistenza di un sacerdozio diverso da quello che possiedono quelli che più comunemente sono chiamati i preti, e che per giunta è per alcuni aspetti la realtà a cui più specialmente la tradizione cristiana ha attribuito il termine sacerdozio, è infatti pressoché sconosciuta ai più.

La finalità di questo libro è duplice. Da un lato, si propone di contribuire alla permanenza dei contenuti dell’Anno Sacerdotale, di favorire cioè che essi riescano a trasformare stabilmente la vita dei sacerdoti e dei cristiani in generale. Dall’altro, l'obiettivo è quello di  illustrare meglio quella realtà che, al di là del fatto che la si qualifichi o meno come sacerdozio battesimale o sacerdozio comune dei fedeli, è della massima importanza per i cristiani del nostro tempo, nella loro stragrande maggioranza laici, padri e madri di famiglia, lavoratori: è bene che comprendano meglio che il Battesimo ricevuto conferisce loro la possibilità e il compito di svolgere le occupazioni quotidiane che li assorbono, in un modo tale che esse divengano un atto di culto a Dio e che, attraverso tale svolgimento, essi possano offrire a chi hanno attorno una testimonianza convincente riguardo alla bontà di ciò che il Vangelo aggiunge all’esistenza umana. Questi sono proprio i due “ingredienti” di questo speciale e poco conosciuto sacerdozio.

San Josemaría ha proclamato con ampiezza la grande dignità del sacerdozio battesimale dei fedeli laici, a partire da alcuni decenni prima del Concilio Vaticano II. Nel libro viene dedicata quindi una certa attenzione ai suoi scritti, soprattutto nella linea di suggerire applicazioni concrete, a livello di vita spirituale e di santificazione dell’esistenza quotidiana. In particolare, nel secondo capitolo, l'autore illustra l’espressione anima sacerdotale, con la quale il fondatore dell'Opus Dei spesso designava l’aspetto interiore del sacerdozio comune.