Largo San Josemaría Escrivá a Viterbo

Sabato 24 novembre, in una splendida giornata di sole, è stato inaugurato a Viterbo il “Largo San Josemaría Escrivá” dal Vescovo diocesano, mons. Lino Fumagalli, e da mons. Lucio Norbedo, Vicario della Delegazione dell’Opus Dei per Roma e il Centro-Sud.

L'intitolazione del Largo, ubicato in un tratto ancora urbano della via Cassia Nord, nei pressi del camposanto, è stata decisa dalla Giunta Comunale per mantenere viva la memoria del fondatore dell'Opus Dei, canonizzato – come si sa - da Giovanni Paolo II il 6 ottobre 2002, e ricordarne la presenza a Viterbo e nel Viterbese, ove egli ebbe occasione di recarsi più volte. In particolare, nel 1968 visitò i monumenti principali della città ed altre località limitrofe di grande interesse storico ed artistico, e si intrattenne a pregare nel santuario cinquecentesco di Santa Maria della Quercia, davanti alla miracolosa immagine della Madonna.

Narrano le cronache dell'epoca che, quando nel 1467 una violenta pestilenza colpì l'Alto Lazio, la popolazione si strinse intorno alla piccola immagine per ottenere la salvezza. Per questo motivo, ogni anno, nella seconda domenica di settembre, i viterbesi ricordano l’evento del 1467 con una processione da Viterbo al Santuario: in quella occasione il sindaco della città rinnova con la Madonna, a nome della popolazione, il cosiddetto “Patto d’amore”.

Prima di benedire la targa stradale, mons. Fumagalli ha ringraziato coloro che hanno reso possibile l'intitolazione a san Josemaría Escrivá, perché il suo nome, “la vita e il messaggio che ci lascia, è significativo non solo per i credenti” ma anche “per ogni uomo di buona volontà.” “Oggi il nostro modo di amare e servire Dio e il bene comune è attraverso l'impegno nel lavoro.” “Il lavoro ben fatto diventa per tutti, anche per il non credente, stimolo che aggrega, crea ammirazione e rende migliore la società." Il lavoro non sarà più una condanna, come a volte si pensa, da cui liberarsi per poter fare altro, solo se saremo capaci di ricomporre in  unità  i vari aspetti della nostra vita. Allora esso diventerà davvero  “il modo concreto per crescere personalmente, far crescere la società e testimoniare il nostro amore e il nostro servizio al bene comune.” 

Mons. Fumagalli ha anche auspicato una maggiore attenzione da parte di coloro che, ai vari livelli della vita sociale, occupano ruoli di responsabilità, al problema dell'accesso al lavoro non solo dei tanti giovani, che guardano con comprensibile apprensione al proprio futuro, ma anche di coloro che lo perdono successivamente, pur dovendo far fronte alle esigenze della propria famiglia ed agli impegni assunti.

Concludendo il suo intervento il Vescovo ha auspicato che con la sua presenza nella toponomastica cittadina, san Josemaría possa rappresentare un invito a cercare l'incontro con Dio nelle realtà e nelle fatiche quotidiane, in modo che “tutti coloro che passeranno e leggeranno il nome di san Josemaría Escrivá ritornino a questa unità di vita e a questo impegno per la società e per la Chiesa”.

Ha preso quindi la parola mons. Lucio Norbedo, Vicario del Prelato dell’ Opus Dei per la Delegazione di Roma, ricordando che in Diocesi di Viterbo tanti luoghi hanno visto la presenza di san Josemaría e si sono beneficiati delle sue preghiere, rivolte – com'era solito fare – per gli abitanti del luogo, vivi e defunti. I suoi insegnamenti sulla chiamata universale alla santità possono costituire per tutti, specialmente in quest'Anno della Fede, un aiuto ed un incoraggiamento non solo ad approfondire la formazione dottrinale personale ma anche a testimoniare con la propria vita l'anelito di santità che è connaturale alla vocazione di tutti i cristiani.

L'intitolazione ha avuto un simpatico tocco di brio grazie alla partecipazione del Complesso Bandistico “Ottavio Pistella” di Vetralla, diretto dal M° Moscatelli. La banda, che è composta da elementi anche molto giovani, ha reso gli onori alla bandiera eseguendo l'inno nazionale ed ha accompagnato gli altri momenti della cerimonia con alcuni brani del proprio repertorio di musica classica e moderna.

Dopo la benedizione del Largo e la scopertura della targa fatta da mons. Fumagalli, l'avv. Andrea Stefano Marini Balestra, a nome dei promotori dell'iniziativa, ha ringraziato i presenti e li ha invitati alla santa messa vespertina della Solennità di Cristo Re, nella parrocchia dei SS. Valentino e Ilario, nel quartiere Villanova, che nel pomeriggio di quello stesso sabato, alle ore 17, avrebbe celebrato il Vescovo. E così è stato.

Il Presule ha dedicato l'omelia a tracciare un breve profilo spirituale di san Josemaría Escrivá, additandolo come maestro di santità per tutti i fedeli laici, chiamati a santificarsi, proprio in forza della vocazione battesimale, nelle circostanze ordinarie della propria vita quotidiana, come raccomandato dal Concilio Vaticano II – di cui san Josemaría è stato un antesignano - e dal magistero del Beato Giovanni Paolo II.

Al termine della liturgia eucaristica, nel salone-teatro della parrocchia è stato proiettato un filmato sulla vita di san Josemaría Escrivá alla presenza di un pubblico attento e partecipe, che ha potuto apprezzare l'amabilità e la comunicativa di quel sacerdote santo nonché la grande attualità dei suoi insegnamenti sull’importanza del ruolo dei laici nella Chiesa e nella società civile.