L’Agenzia France Presse (AFP) e la falsa convocazione a giudizio dell’Opus Dei

Un commento di Béatrice de La Coste, dell’Ufficio Informazioni dell’Opus Dei in Francia, in relazione alla chiamata in giudizio di due dirigenti della Scuola Alberghiera Dosnon.

Beatrice de La Coste.

Dal 6 giugno l’AFP ha diffuso in tutto il mondo, in varie lingue, almeno 8 comunicati, su una causa giudiziaria, nei quali afferma erroneamente che l’Opus Dei vi è implicata.

Come ho già chiarito in varie occasioni, nessun rappresentante dell’Opus Dei è stato citato in tribunale: tutte le accuse rivolte all’Opus Dei dall’avvocato Rodolphe Bosselut e dalla sua cliente sono state rigettate dalla Giustizia. La Giustizia francese non ha trovato nulla contro l’Opus Dei.

Nel diffondere le accuse contro l’Opus Dei, già rigettate dalla Giustizia, la France Presse le ha rilanciate e ha indotto all’errore i suoi clienti e il pubblico in generale.

France Presse ha dato per vere accuse che erano state già prese in considerazione e rigettate dai giudici. Con questo modo di fare, l’Agenzia contraddice norme professionali elementari, con il pretesto di dare notizia dei processi giudiziari. Si tratta di regole universalmente riconosciute dai professionisti della comunicazione e che la stessa Agenzia fa sue nei suoi testi di riferimento.

France Presse agisce di fatto come portavoce di un avvocato di parte e propala tra i suoi clienti in tutto il mondo informazioni non corrette, che vengono poi riprodotte da numerosi mezzi di comunicazione, che accettano in buona fede i servizi dell’Agenzia.

Si diffonde così una visione distorta di un’istituzione cattolica, che si propaga dappertutto, senza lasciar spazio al dialogo.

In tutti questi mesi, di fatto, nessun rappresentante della France Presse si è rivolto all’Ufficio Informazioni dell’Opus Dei. I contatti sono sempre avvenuti per iniziativa di questo Ufficio, per dare informazioni e chiarire i fatti. Un’analisi dei comunicati della France Presse mette in chiaro come l'Agenzia abbia dato voce a una sola delle parti, lasciando all’altra solo lo spazio di poche righe di carattere marginale: sarebbe un interessante caso di studio per una facoltà di comunicazione.

Conosco bene la complessità del lavoro che l’Agenzia svolge e so che France Presse può contare su professionisti eccellenti. Però alle volte nasce il desiderio di chiedersi: come è possibile un simile interesse, 8 comunicati in pochi mesi, per un tema di diritto del lavoro che riguarda una piccola scuola professionale, peraltro di buon prestigio? Una scuola che nel frattempo dice di attendere con fiducia la sentenza dei Tribunali, che ancora non è stata emessa: è necessario quindi aspettare.

 

Béatrice de La Coste

Ufficio Informazioni dell’Opus Dei in Francia