Guadalupe Ortiz de Landázuri sarà beatificata il prossimo 18 maggio a Madrid

La Santa Sede ha comunicato che papa Francesco – accogliendo la richiesta rivolta dal prelato dell’Opus Dei, mons. Fernando Ocáriz– ha stabilito che Guadalupe Ortiz de Landázuri sia beatificata a Madrid sabato 18 maggio 2019.

Roma, 26 ottobre 2018. La Santa Sede ha comunicato che papa Francesco – accogliendo la richiesta rivolta dal prelato dell’Opus Dei, mons. Fernando Ocáriz – ha stabilito che Guadalupe Ortiz de Landázuri sia beatificata a Madrid, sua città natale, sabato 18 maggio 2019, anniversario della Prima Comunione della futura beata. Il Santo Padre aveva approvato il miracolo attribuito alla sua intercessione lo scorso 8 giugno.

Il rappresentante del Santo Padre che presiederà la cerimonia di beatificazione è il cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

Nelle prossime settimane, attraverso il sito www.guadalupeortizdelandazuri.org, si offriranno particolari sul luogo della cerimonia e altri atti: messe di ringraziamento e attività per conoscere meglio la futura beata.

“La notizia ci riempie di gratitudine a Dio e al Santo Padre – segnala mons. Fernando Ocáriz in una lettera rivolta ai fedeli e amici della prelatura –. Vi invito a unirvi alla mia preghiera a Guadalupe per le intenzioni del Papa, specialmente per i lavori dei padri sinodali riuniti in questi giorni a Roma per trattare il tema dei giovani, la fede e il discernimento vocazionale".

“Proprio questo evento ecclesiale – aggiunge il prelato – mette in evidenza come una vita al servizio di Dio e degli altri, anche i più bisognosi, può essere piena di gioia e di senso, così come vediamo nell’esistenza della futura beata. Guadalupe seppe trovare Dio nello svolgimento quotidiano del suo lavoro scientifico e docente, nei diversi compiti di formazione e di governo che san Josemaría le affidò, e nella malattia, vissuta con grande spirito cristiano”.

Guadalupe, laureata in chimica e proveniente da Madrid, visse diversi anni in Messico e in Italia. È la prima fedele laica dell’Opus Dei che giunge agli altari.

Alcuni cenni biografici

Guadalupe Ortiz de Landázuri (Madrid, 1916 – Pamplona, 1975) fu una delle prime donne che seguirono san Josemaría Escrivá de Balaguer nel suo impegno per diffondere la chiamata universale alla santità dei cristiani attraverso l’Opus Dei. Il testo del decreto promulgato dalla Congregazione per le Cause dei Santi raccoglie come Guadalupe visse in grado eroico le virtù, e “si è donata interamente e con gioia a Dio e al servicio della sua Chiesa, e ha provato intensamente l’amore divino” (Decreto sulle virtù eroiche di Guadalupe Ortiz de Landázuri).

Guadalupe si caratterizzò fin dai primi anni di vita per il suo temperamento forte e intrepido. Era la più piccola di quattro fratelli, uno dei quali morì poco prima della sua nascita. Iniziò gli studi superiori nel Collegio Nuestra Señora del Pilar, che i marianisti dirigevano nella città di Tetuàn, dove suo padre era stato destinato come ufficiale dell’esercito. Era l’unica ragazza nella sua classe e si distinse per la sua audacia e i buoni voti riportati. Finì gli studi superiori nell’anno 1933 e a ottobre dello stesso anno si immatricolò nella Facoltà di Scienze Chimiche dell’Universidad Central. Tra i sessanta alunni del primo anno, c’erano solo cinque donne.

Nei primi giorni della guerra civile, a luglio del 1936, suo padre fu arrestato e due mesi dopo condannato a morte, dopo un proceso sommario. Guadalupe rimase al suo fianco, con sua madre e il fratello Eduardo, confortandolo nelle ore precedenti all’esecuzione. Nonostante l’enorme dolore per la perdita e il fatto di dover fuggire da Madrid con sua madre, non conservò mai rancore verso i responsabili della morte di suo padre. Anche anni dopo, quando stabilì la sua residenza in Messico, manterrà relazioni con diverse persone procedenti dal bando republicano, che alla fine della Guerra Civile spagnola avevano dovuto recarsi in esilio in questo paese.

Nel 1939, finita la guerra, Guadalupe fece ritorno nella capitale spagnola, dove concluse la laurea in chimica e iniziò a dare lezioni in diverse scuole. Fu allora quando conobbe il Fondatore dell’Opus Dei e capì che Dio la chiamava a formar parte, con una disponibilità totale e vivendo il celibato apostolico, di questa nuova istituzione nata nel seno della Chiesa cattolica. Correva l’anno 1944 e Guadalupe aveva 27 anni. Da quel momento, si dedicò a cercare la santità attraverso il lavoro e le occupazioni quotidiane, oltre ad aiutare altre persone a fare lo stesso. La sua gioia era contagiosa, e patente la sua fortezza nell’affrontare in modo positivo ogni tipo di difficoltà. Si distingueva anche per il suo ottimismo e generosità con gli altri.

Nel 1950 il fondatore dell’Opus Dei le propose la possibilità di andare in Messico. Immediatamente rispose di sì e si trasferì con entusiasmo in questo paese, dove iniziò le attività formative dell’Opus Dei, con ogni tipo di persone. Uno dei primi progetti fu una residenza per studentesse universitarie in via Copenhague, nella capitale messicana. Guadalupe si occupò anche in modo prioritario della formazione delle donne contadine e di avviare un progetto educativo: la scuola rurale di Montefalco, dove potessero imparare a leggere e scrivere, e alcuni lavori manuali.

Nel 1956 lasciò il Messico per collaborare con San Josemaría nella direzione dell’Opus Dei a Roma. Ma dopo pochi mesi, una stenosi mitrale nel cuore la costrinse ad abbandonare Roma e far ritorno a Madrid per ricevere un trattamento medico. A partire da allora, rimarrà a vivere in questa città. Completò gli studi del dottorato in Chimica ed entrò come professoressa nell’Istituto Ramiro de Maeztu e successivamente, come cattedratica nella Scuola femminile di Maestría Industrial della capitale. In questa tappa si prese anche cura di sua madre, mentre dirigeva uno dei centri dell’Opus Dei e portava avanti una intensa attività professionale.

Nonostante la sua salute delicata, non diminuì il ritmo di lavoro, nè tralasciò la dedizione, piena di entusiasmo, all’apostolato con persone di tutte le età. In questi anni collaborò anche all’avvio del Centro di Studi e Ricerche in Scienze Domestiche (CEICID), dove impartì lezioni di Chimica dei Tessuti.

Nel 1975, la malattia cardiaca che aveva progressivamente deteriorato la sua salute, la obbligò a sottoporsi a un nuovo intervento chirurgico a Pamplona. Nonostante l’esito inizialmente positivo dell’operazione, una successiva insufficienza respiratoria aggravò il suo stato di salute e morì il 16 luglio dello stesso anno. Lo scorso 5 ottobre, i suoi resti sono stati trasferiti all’Oratorio del Caballero de Gracia di Madrid.