El Salto (Cile): mettere la sanità a disposizione di tutti

El Salto è un’opera apostolica dell’Opus Dei, sorta in Cile cinquant’anni fa. Vi si può andare per una visita medica (dentista compreso) o per un corso di orientamento familiare, ma anche per ottenere una specializzazione professionale.

Negli anni ’50 in una zona a nord di Santiago del Cile, nel quartiere di Recoleta, alcune persone, si misero insieme per aprire un ambulatorio, presidiato da alcune volontarie e da un medico che era presente gratuitamente due pomeriggi la settimana.

Con gli anni questa iniziativa si è trasformata in quello che oggi è il Centro di sostegno alla famiglia e policlinico, chiamato familiarmente El Salto dagli abitanti di questo popoloso quartiere della capitale. Si avvale di un nuovo sito web e di un video istituzionale.

Le nuove mete: salute mentale e orientamento familiare

“A Recoleta l’assistenza medica ha fatto grandi passi avanti da quei lontani anni ’50 - dice María de la Luz Parodi, direttrice del patronato di El Salto -. Abbiamo deciso di potenziare la salute mentale e l’orientamento familiare, perché hanno una scarsa copertura nella sanità pubblica. Così, strutturati come settore clinico dell’Università delle Ande, stiamo aumentando e migliorando l’assistenza psichiatrica e psicologica dei bambini e degli adulti. Grazie a questo, anche il programma di riabilitazione dall’alcolismo ha tratto un grande beneficio”.

Una delle pediatre del policlinico visita un bambino.

Come si finanzia il Centro di sostegno alla famiglia?

“Abbiamo molte necessità economiche – confessa María de la Luz – specialmente nel campo della salute mentale e dell’orientamento familiare, che sono specialità ad alto costo. Le finanziamo in gran parte grazie a donativi e per il fatto che i fruitori pagano una piccola parte dei costi. Esiste un’associazione di amici di El Salto e ci aiutano anche alcune cooperatrici dell’Opus Dei che, con grande generosità, collaborano direttamente con noi. Tutti gli anni il patronato organizza una Fiera di Natale, che serve a far conoscere le attività di El Salto. Inoltre alcune scuole di Santiago organizzano campagne di raccolta di medicine, cosa molto importante perché qui ai pazienti diamo la terapia completa. Anche la scuola Huelén organizza campagne per la raccolta di cibo, che poi si distribuisce alle famiglie delle persone in riabilitazione dall’alcolismo”.

Le madri si recano con i loro figli alle visite mediche.

L’assistenza riguarda soltanto gli abitanti del quartiere o è aperta al resto della comunità?

“Qui si assistono anche le persone di altri quartieri di Santiago. L’assistenza dentaria che dà El Salto è assai completa, e va dalla cura delle carie all’ortodonzia, per adulti e bambini, e i prezzi sono molto competitivi. Lo stesso accade con la salute mentale e l’assistenza ginecologica. Quest’ultima è di primo livello ed è affidata a due rinomati specialisti che dedicano una parte del loro tempo alle pazienti di El Salto”.

A parte l’assistenza nel policlinico, fate interventi a beneficio della comunità?

“In alcune scuole organizziamo corsi di auto-aiuto, di affettività e sessualità, di prevenzione dalla droga e dall’alcolismo. Lavorando nelle scuole, abbiamo la possibilità di conoscere i bambini e dar loro la possibilità di rivolgersi poi al policlinico. Attualmente stiamo lavorando con una scuola della zona in un programma di orientamento familiare”.

Che programmi avete per il futuro?

“Uno dei nostri progetti riguarda l’ampliamento del policlinico, soprattutto di un’area speciale per la salute mentale, perché l’attuale spazio è diventato stretto: certe volte ospitiamo fino a 60 studenti dell’Università delle Ande, con i quali abbiamo una convenzione sia per i laureandi che per i borsisti di psichiatria”.

Molte persone avanti in età si recano alle visite mediche.

“Vogliamo migliorare anche l’orientamento familiare. Per far questo abbiamo bisogno di avere neurologi, fono-audiologi, psico-pedagogisti, ecc., per risolvere qui stesso i problemi delle famiglie. Finora non ci siamo riusciti per mancanza di fondi. Il nostro sogno è quello di crescere nelle infrastrutture, aumentando così le specializzazioni e gli specialisti”.

I laboratori per imparare, formarsi e vivere sereni

“I laboratori di El Salto furono istituiti perché le casalinghe della zona ricevessero una formazione cristiana e, contemporaneamente, potessero abilitarsi e ricavare un introito senza essere costrette ad abbandonare la famiglia. Per esse il pomeriggio che passano ogni settimana nei laboratori è un momento molto piacevole che condividono con le altre; così si riposano imparando quello che preferiscono: pittura, cucito e pettinatura. Gradiscono molto anche la formazione spirituale che ricevono”.

Alcune delle opere prodotte dalle alunne dei laboratori.

“Venire qui è molto bello; si impara e si trae anche profitto dalle conversazioni spirituali che ci danno - afferma Julia López -. Sono della zona e da anni frequento i laboratori. L’anno passato ho cominciato a dipingere. Non sapevo nulla, eppure ora i familiari mi domandano dove ho comprato quel quadro”, dice ridendo.

Natalia viene da quando era ragazza. Ora ci porta Sara, la figlia di quattro anni, e lei frequenta il laboratorio di pittura. “Ho imparato parecchio, ma quello che mi piace di più sono le conversazioni di formazione, perché sono quelle che ci vogliono: quando una è depressa, ti tirano su”.

I laboratori artistici sono molto popolari nella zona.

María Esperanza è al quarto anno di pittura. Ora sta copiando un paesaggio europeo, “ma siccome siamo in Cile, ci metterò una casa cilena”, dichiara senza esitare. Confessa che quando morì sua madre entrò in una grave depressione, ma grazie al laboratorio “l’angoscia mi è passata perché l’ho potuta condividere con le mie colleghe: Ho vissuto il dolore con loro”.

“Prendiamo l’abitudine di fare le cose ben fatte – afferma Alicia, un’alunna di arredamento –. Siamo felici di vedere come diventano accoglienti le nostre case con le tende che impariamo a confezionare qui”.

Tutte assicurano che non hanno voglia di andarsene quando arriva il momento e minacciano, ridendo, che quest’estate non faranno andare in vacanza la professoressa.

Ora so dove prendere la metropolitana

Due anni fa Clotilde non sapeva leggere né scrivere. Oggi è alunna della scuola elementare Centro di sostegno alla famiglia El Salto, che dagli anni ’50 dà la possibilità di completare gli studi elementari alle donne che non hanno potuto studiare da bambine.

“È come risvegliarsi – dice –: ora so dove prendere la metropolitana e dove dirigermi quando sono in un ospedale, senza dover chiedere agli altri”.

“La più giovane delle alunne è un’adolescente che sta finendo la V elementare, dato che per problemi di salute non ha potuto continuare a frequentare la sua scuola”, racconta Carmen, la professoressa che ha dedicato gli ultimi venti anni a insegnare a donne della terza età e a giovani che non hanno potuto proseguire gli studi scolastici, o per una maternità precoce o per malattia.

“Riconosco che qui si nota l’influenza di san Josemaría – dice Anita Pereira, pediatra, che da 15 anni lavora tutte le mattine a El Salto –. Si nota la cura dei dettagli nel lavoro e nella dignità con cui si assistono le persone, perché si sentano trattate con affetto, in locali piacevoli, puliti e ordinati”.