Video del prelato a Cebu (Filippine)

Monsignor Fernando Ocáriz, prelato dell'Opus Dei, è stato nelle Filippine dal 25 luglio al 5 agosto.

4 agosto   3 agosto   30 luglio   28 luglio   27 luglio   26 luglio   25 luglio


4 agosto, venerdì

L’indomani mattina presto, il prelato ha celebrato la Messa nell’oratorio del Centro di Studi Banidald. Dopo, si è recato all’adiacente Centro Banilad per la Crescita Professionale (BCPD), una scuola tecnico-professionale che ha sviluppato un lavoro fondamentale per la promozione dell’autonomia della donna e la formazione di base di settori vulnerabili della società, come le popolazioni indigene, i giovani non scolarizzati e le persone con disabilità.

Membri del personale direttivo gli hanno illustrato i diversi programmi sociali della scuola, alcuni dei quali sostenuti da organismi internazionali. Gli hanno mostrato anche i progetti della scuola BCPD di Minglanilla, Cebu. Su tali fogli ha scritto: “Con la mia benedizione” e la sua firma. Il prelato li ha incoraggiati a continuare il loro lavoro nella scuola affinché ancora più donne, famiglie e comunità possano beneficiare dei suoi progetti sociali.

Mons. Ocariz si è poi spostato a nord, a Talamban, per visitare l’Istituto tecnico CITE, Questa scuola professionale per giovani e per persone che già lavorano nel settore industriale, ha avuto inizio nel 1990 per impulso del beato Álvaro del Portillo, che era stato a Cebu nel 1987. Il prelato è stato accolto da membri del Patronato.

Nell’ingresso principale del nuovo Centro, il coro del CITE ha intonato “Oh Kinabuhi”; (Oh Vita), un’orecchiabile melodia visaya. Sono poi entrati nell’atrio, dove un busto del beato Álvaro era adornato con fiori: il prelato si è fermato in preghiera. Nella struttura, una nuova realizzazione per la formazione umana, spirituale e professionale di studenti, ex alunni e operai, ha benedetto con una cerimonia semplice la nuova cappella.

Famiglie, dipendenti, benefattori, docenti e altre persone della comunità del CITE lo hanno salutato nel tragitto tra la cappella e il salone, presentando i loro figli e i loro amici. La famiglia Wong gli ha fatto dono di un’immagine di un angelo con lo scudo del CITE, opera di un pittore locale. La famiglia King un modellino di un tipico veliero locale in argento. Celso Pepito e sua moglie gli hanno regalato un'immagine originale di san Josemaría e del beato Álvaro.

Tornato a Lahug, è stato insieme a famiglie e amici delle scuole PAREF Southdale e Southcrest. Alunni e insegnanti hanno pregato la Madonna insieme con lui. Quando è andato nell’oratorio per salutare il Santissimo, il Padre ha benedetto l’immagine di san Josemaría da poco dipinta nel corridoio. Ha poi provato il telescopio della scuola e ha posto la sua firma su una maglietta della Giornata Mondiale della Gioventù disegnata dagli alunni del Southcrest che hanno partecipato alla GMG di Lisbona.

L’incontro generale di venerdì 4 agosto, alle 5 del pomeriggio, è stato il momento culminante della breve visita del Prelato a Cebu. È stata una animata ed emozionante riunione familiare della durata di un’ora nel padiglione Oakridge. Nel primo pomeriggio, il Padre è andato a trovare Ben, direttore dell’Istituto Tecnico CITE, ricoverato da alcune settimane nel Centro Medico dell’Università di Cebu.


Dopo la Messa nel Centro Lahug, il prelato si è diretto all’aeroporto, non senza aver fatto una foto di gruppo nell’ingresso principale, ripetendo una foto fatta con mons. Javier Echevarría nello stesso posto nel 1998.

Il soggiorno di meno di 48 ore del prelato a Cebu è stato breve ma intenso, con molte attività e incontri con persone dell’Opera, famiglie e amici. In sintesi, quello che lo ha caratterizzato è stato il calore familiare, come ha commentato qualcuno: “più caldo del sole di Cebu”.

3 agosto, giovedì

Mons. Fernando Ocariz, prelato dell’Opus Dei, è atterrato all'aeroporto internazionale di Mactan Cebu poco prima di mezzogiorno. Diversi gruppi familiari gli hanno dato il benvenuto: un bambino mascherato da Datu Humabon e una bambina vestita da regina Juana gli hanno offerto alcuni regali. Humabon e Juana sono stati i primi filippini convertiti al cristianesimo nel 1521.

Un bel numero di persone provenienti da diverse città di Visayas e Mindanao sono giunte in aeroporto per salutarlo. L’ultima volta che il Prelato era stato a Cebu era nel 1998.

Mons. Ocáriz li ha ascoltati, ringraziando per i doni. Questi 20 minuti caldi e familiari hanno segnato il tono del suo soggiorno a Cebu.

Nella residenza di Lahug, il Prelado ha incontrato diverse famiglie di Lloilo, Bacolod, Cagayan de Oro e Davao. Hanno condiviso le loro storie e qualcuno ha donato ricordi fatti a mano.

A metà pomeriggio, mons. Ocáriz ha visitato la scuola PAREF Springdale. È stato accolto dal Consiglio di Amministrazione delle scuole di Cebu, dai direttori del PAREF, dai professori e dalle loro famiglie. Gli hanno mostrato l’ingresso della scuola presieduto da un bassorilievo di bronzo della Sacra Famiglia, opera di un artista di Cebu chiamato Celso Pepito. Il direttore della scuola ha fatto notare che il Bambino Gesù del bassorilievo è vestito come il Santo Niño di Cebu. Due bambini hanno suonato un brano di violino e una canzone.

Nella sala delle riunioni di Springdale, il prelato ha inoltre partecipato a una tertulia con 25 sacerdoti diocesani. Tra loro c’era il vescovo Isabelo Abarquez de Calbayog (Samar). Erano, inoltre, presenti sacerdoti di Cebu, Butuan e Leyte.

Il prelato ha parlato della dignità del ministero sacerdotale, affermando che i sacerdoti sono Cristo in terra. Ha fatto riferimento a quanto sia importante che i sacerdoti vivano in profonda fraternità tra di loro e alla necessità di dare sostegno ai sacerdoti che a volte nel loro ministero possono sentirsi soli.

Rispondendo a un membro della Società Sacerdotale della Santa Croce che aveva chiesto “come essere buoni figli di san Josemaría”, gli ha consigliato di trattarlo con familiarità e di non aver paura di chiedergli grazie, oltre a impegnarsi a essere fedele allo spirito che ci ha lasciato. Alla fine della riunione, ha chiesto la loro benedizione.

Santo Niño di Cebu

Il Santo Niño occupa un posto speciale nel cuore dei Filippini, specialmente quelli di Cebu. Il prelato dell’Opus Dei ha visitato la Basilica Minore del Santo Niño di Cebu a fine pomeriggio. È stato ricevuto dall’Hermano e dalla Hermana Mayor. A dargli il benvenuto c’erano anche diverse famiglie di Sinolung e altre provenienti da Cagayan de Oro e Visayas Occidentale. Prima di entrare nella Basilica, il prelato si è fermato a salutarle.

Custodi della basilica sono gli Agostiniani. Padre Ion ha accompagnato il prelato al secondo piano del convento agostiniano per pregare davanti alla statua originale del Santo Niño, regalata a Juana nel 1521 da Ferdinando Magellano. Il Padre ha deposto dei fiori alla base dell’immagine.

30 luglio, domenica

Domenica 30 luglio 2023, il prelato dell'Opus Dei ha avuto un incontro di un'ora con un folto gruppo di famiglie, membri dell'Opus Dei e loro amici alla Mall of Asia Arena.

L'annuncio, più di un mese fa, che il prelato dell'Opus Dei avrebbe visitato le Filippine ha suscitato l'aspettativa di un incontro con il prelato che avrebbe dato il tocco finale alla sua visita di 12 giorni. L'ultimo viaggio del prelato nelle Filippine risale al 2008, quando Mons. Javier Echevarría ebbe un incontro generale presso lo SMX Convention Center.

Piogge torrenziali intermittenti hanno inondato parti di Metro Manila per giorni, ma non hanno smorzato gli animi delle circa 7.000 persone che si sono affollate nella Mall of Asia Arena la mattina del 30 luglio.

"Nonostante le dimensioni del luogo e il numero di persone, l'atmosfera era calda e familiare", ha commentato una donna, condividendo il sentimento di tutti.

La scenografia era quella di un salotto con divani e sedie. Ai lati c'erano alberi autoctoni. Al fondo c'era una fotografia subacquea di coralli e pesci della famosa barriera corallina di Tubattaha, in mezzo al Mare di Sulu, dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Lo sfondo alludeva a uno dei passi del Vangelo preferiti da san Josemaría Escrivá, in cui il Signore dice a Pietro e ai discepoli: "Prendi il largo" (cfr. Lc 5,4), un invito ad approfondire la propria vita spirituale e apostolica.

Mons. Fernando Ocáriz è entrato in sala tra musica popolare filippina e manifestazioni d'affetto.

La folla si è seduta e il Padre (come viene familiarmente chiamato nell'Opera) ha iniziato con una riflessione sul Vangelo della domenica. "Omnia in bonum! Tutto concorre al bene", ha detto. Nonostante le sofferenze, le difficoltà e le nostre debolezze personali, "scopriamo che Dio è con noi e questa sarà la fonte della nostra felicità", ha aggiunto.

In un segno di amore filiale condiviso con san Josemaría e i suoi successori, mons. Ocáriz ha poi chiesto ai presenti di pregare per Papa Francesco. "Non possiamo sapere esattamente cosa abbia nella mente e nel cuore, ha detto, ma possiamo immaginare che porti un grande peso sulle spalle". Ha ricordato le tante volte che Papa Francesco chiede alle persone "Pregate per me!". "Lui conta sulle preghiere di ognuno di noi", ha continuato mons. Ocáriz.

Santificare le attività umane

Ana, appassionata di sport, è intervenuta dicendo di sapere che il Padre gioca a tennis. Il prelato ha commentato allora che le attività umane come lo sport e il lavoro possono essere trasformate in un dialogo con Dio.

"È una questione di fede. Possiamo offrire tutto a Dio, anche lo sport", ha detto. Ha poi aggiunto: "Troviamo Dio nell'Eucaristia e nella preghiera, ma in realtà lo troviamo in tutto. Dio è con noi e dobbiamo sforzarci di stare con Lui, come Lui è con noi".

È stato allora che un padre e suo figlio sono saliti sul palco per regalargli una racchetta da tennis, tra il divertimento della folla.

Imprenditore e marito

Ed, un uomo d'affari, ha raccontato le difficoltà che la sua azienda ha affrontato negli ultimi anni: un incendio, l'eruzione vulcanica, la pandemia e, ultimamente, la moglie colpita da un ictus.

"Da tre anni, il mio lavoro professionale è stato quello di prendermi cura di mia moglie Corazón", ha detto Ed, indicandola - era su una sedia a rotelle accanto a lui - e ha continuato: "Ora è con me e, grazie a Dio, sta migliorando. E i nostri affari stanno iniziando a riprendere".

Ed insieme alla moglie Corazón.

Dopo averli benedetti dal palco, mons. Ocáriz ha detto che, ascoltando la storia di Ed, ha pensato alla filiazione divina. Sapere che siamo figlie e figli di Dio è la base dello spirito dell'Opus Dei e del cristianesimo stesso.

Il prelato ha chiarito che le difficoltà e le prove ci rendono simili a Cristo sulla Croce, che ha scelto di accettare liberamente la sofferenza. "La filiazione divina, ha aggiunto, ci aiuta ad affrontare la sofferenza con gioia".

Un club femminile in eredità

Nora, che organizza le attività del Rosas Girls Club, ha parlato al Padre di questo progetto avviato da una soprannumeraria, ora deceduta. Il figlio e la figlia continuano a sostenere il club, che insegna alle ragazze il catechismo e varie competenze utili per la vita.

Successivamente, sei ragazze si sono esibite in una danza indigena, chiamata Itik-Itik, imitando anatroccoli (itik in filippino) che svolazzano gioiosamente. Per concludere la loro esibizione, si sono messe in fila per salutare il Padre, portando la mano alla fronte nel gesto "mano po", di rispetto per i genitori e gli anziani.

Evangelizzazione attraverso il cinema e la televisione

Mel, stimata sceneggiatrice televisiva e cinematografica, ha dichiarato che cerca di riflettere i valori cristiani nelle sue sceneggiature. Ha chiesto come sceneggiatori e creativi possano perseverare nel loro lavoro, nuotando contro corrente in un'attività come questa, così secolarizzata.

Il prelato le ha ricordato che era coinvolta in qualcosa di molto importante. Le ha consigliato di continuare a intrattenere rapporti personali con produttori, registi e gente del settore.

Abbandono e preghiera

Al secondo figlio di Zita era stata diagnosticata una malattia polmonare e aveva difficoltà respiratorie. Dopo mesi di cure mediche, lei e suo marito decisero di pregare il Beato Alvaro del Portillo per la sua guarigione.

Indicando il bambino che gridava tra le braccia del padre, Zita aggiunse: "Come può vedere, Padre, ora sta molto bene". Ha chiesto poi come essere sereni e uniti a Dio in mezzo alle prove.

Zita con il marito e il figlio.

"È una questione di fede. Omnia in bonum!", ha risposto il prelato dell'Opus Dei. "Cristo ha detto 'chiedete e vi sarà dato'. Continuate a pregare perché con la preghiera nulla va perduto", ha detto. Le ha anche consigliato di pregare la Madonna quando ci sono delle difficoltà, e di chiederle di aumentare la nostra fede nella presenza di Dio accanto a noi. "Lei aumenterà la nostra fede perché è nostra Madre".

Apostolato dei cinesi delle Filippine

Ace, un cinese filippino, ha parlato prima in fukien e poi in inglese, dicendo che era molto contento che il Padre fosse lì, aggiungendo - per la gioia della folla - che avrebbe dovuto "venire più spesso". Ha parlato del Frontier Development Group e dei ritiri e delle lezioni mensili organizzati nella Chinatown di Manila. Ha ricordato che, grazie a generosi benefattori, stanno collaborando affinché sacerdoti della Cina continentale possano proseguire gli studi ecclesiastici nelle Filippine, in Spagna e a Roma. Mentre parlava, il pubblico è scoppiato in un applauso.

"Molto presto avremo un centro di attività a Chinatown. Padre, abbiamo tradotto il Mandatum Novum (Comandamento Nuovo) in cinese per il futuro centro dell'Opus Dei. Vorremmo che ci mettesse la firma in cinese", ha detto Ace.

Ace (a sinistra) e altri tre giovani del Frontier Development Group.

Insieme ad altri tre cinesi filippini, hanno portato quindi una pergamena, con il Nuovo Comandamento dipinto in caratteri cinesi, perché mons. Ocariz la firmasse in cinese.

Hanno poi cantato la commovente canzone popolare cinese Yue liang dai biao wode xin (La luna rappresenta il mio cuore). Ace ha spiegato: "Vogliamo dirle che, qualunque sia la distanza tra noi qui nelle Filippine e lei a Roma, ci sarà sempre una luna a rappresentare il nostro affetto". Molti si sono commossi durante la canzone.

Generosità

Parlando di una recente attività di sensibilizzazione che i suoi amici hanno svolto per i non vedenti, Jennifer ha detto di aver apprezzato di godere di buona salute e di esserne grata. Ha chiesto poi di approfondire il valore della generosità.

"La generosità porta gioia", ha detto Mons. Ocáriz, incoraggiandola a perseverare in atti di servizio, specialmente per i più bisognosi. Le ha ricordato ciò che diceva san Josemaría: "Ciò che serve per raggiungere la felicità non è una vita comoda, ma un cuore innamorato".

Supercooperatore e vocazione

Raffy e sua moglie sono cooperatori dell'Opus Dei. Raffy ha iniziato la sua domanda chiedendo se poteva essere un "supercooperatore" a vita (i cooperatori non sono membri dell'Opus Dei). Molti tra il pubblico hanno riso e applaudito.

"A parte gli scherzi, ha continuato Raffy, come può uno sapere se il Signore lo chiama ad essere un soprannumerario dell'Opus Dei?"

Il Prelato, mons. Fernando Ocáriz, in un momento dell'incontro a Manila.

In risposta, il Padre ha spiegato: "Tutti hanno una vocazione. Dio ha un progetto in mente per ogni persona". "San Josemaría, ricordò, predicava che tutti siamo chiamati alla santità. Spetta a ciascuno di noi scoprire il cammino di santità a cui Dio lo chiama".

Il prelato ha chiarito che, nel discernimento della propria vocazione, Dio permette un margine di incertezza, perché vuole che ciascuno decida liberamente; fare un salto di fede per dare la propria vita con generosità. Quando uno avverte questa chiamata, deve fare il salto di fede con intelligenza, con l'aiuto della preghiera e la guida di un direttore spirituale. "Tutti abbiamo una vocazione e ciò a cui Dio chiama è il cammino migliore per farci santi", ha concluso il Prelato.

Sei tu

Il momento clou della vivace mattinata è stata l'esibizione dei Philippine Madrigal Singers, famosi in tutto il mondo.

Mark, il direttore del gruppo, ha raccontato come ha conosciuto l'Opera durante gli anni dell'università. Ha espresso la sua gratitudine per le amicizie fatte e la formazione continua che ha ricevuto nell'Opera fin dagli anni '80.

Mark Carpio e i Philippine Madrigal Singers hanno eseguito tre canzoni.

La musica, ha detto al Padre, "è in ogni filippino. La musica unisce e porta la pace", ha aggiunto, mentre presentava il coro, che ha offerto una serenata al Padre e al pubblico, con tre canzoni memorabili: "Sei tu", "Kay Ganda ng Ating Musika" (in filippino "Quanto è bella la nostra musica") e "Permission to Dance" (originariamente del gruppo coreano BTS), che ha fatto sì che molti dei presenti cantassero, applaudissero e ballassero al ritmo della canzone.

Prima che il Padre desse la sua benedizione per concludere la riunione, è stata scattata una foto di gruppo, in stile filippino. I fotografi si sono precipitati sul palco per scattare la foto di gruppo con il prelato e l'intero pubblico della MOA Arena sullo sfondo. Il Padre ha dato la benedizione a tutti e, visibilmente felice, ha concluso dicendo: "Grazie mille!".

Venerdì 28 luglio

Di mattina mons. Fernando Ocáriz è andato a trovare a casa loro alcuni fedeli della prelatura, malati e anziani. Prima ha celebrato la Messa in una cappella dedicata a Santa Maria Stella Orientis.

Giovedì 27 luglio

Nella mattinata mons. Fernando Ocáriz ha incontrato alcune famiglie nel centro di Nueva Manila. Le famiglie hanno condiviso le loro storie e gli hanno mostrato delle foto, che lui ha benedetto. Ha anche incontrato quaranta studenti della scuola PAREF Southridge, in procinto di partire per Lisbona per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà dal 1° al 6 agosto. Sono arrivati ben equipaggiati e hanno regalato al prelato una giacca. Mons. Fernando Ocáriz ha detto loro di praticare la fraternità vicendevolmente e con le persone di altri Paesi con cui vivranno in quei giorni. Prima di impartire la benedizione per il viaggio, ha ricordato loro che sicuramente incontreranno delle difficoltà lungo il cammino e che potranno offrirle al Papa.

Nel pomeriggio il prelato si è recato nuovamente nell’Università dell’Asia e del Pacifico per un incontro con studenti e giovani professionisti che frequentano le attività di formazione cristiana nei centri dell’Opus Dei. Ha ricordato ai presenti che le attività formative dell'Opus Dei non sono volte a rendere una persona "perfetta", ma ad amare di più Gesù. Mons. Ocáriz ha risposto alle loro domande su temi legati all'amicizia, all'apostolato, alla preghiera e al discernimento vocazionale.

Mercoledì 26 luglio

L'agenda del prelato per questa giornata, e per l'inizio del suo viaggio apostolico nelle Filippine, prevedeva innanzitutto un pellegrinaggio al Santuario nazionale di Nostra Signora del Monte Carmelo a New Manila. Mons. Alvaro del Portillo aveva fatto esattamente la stessa cosa nel 1987, come mons. Javier Echevarría nel 1998.

Il Superiore dei Padri Carmelitani lo ha accolto nel Santuario. Mons. Ocáriz ha recitato il Rosario con don Julio Diéguez, vicario regionale dell'Opus Dei nelle Filippine. Un piccolo gruppo di fedeli - che si trovava in chiesa quella mattina - si è unito a loro, pregando per i frutti apostolici di questo viaggio.

Nel pomeriggio, mons. Ocáriz ha incontrato circa 300 giovani studenti e professionisti, riuniti presso l'Università dell'Asia e del Pacifico (UA&P), che frequentano regolarmente le attività di formazione organizzate nei centri dell'Opus Dei del Paese.

Il prelato li ha invitati a prendere sul serio la formazione che ricevono. "È una responsabilità gioiosa, perché Dio conta su di voi", ha detto loro. E ha aggiunto: "Con la forza della vostra preghiera e del vostro lavoro, state facendo molto. In un mondo che a volte sembra ostile alle cose di Dio, andate avanti senza paura". Durante i 45 minuti dell'incontro con le famiglie ci sono state domande, aneddoti e canzoni.

Martedì 25 luglio

Il prelato è stato accolto da don Julio Diéguez, vicario regionale dell'Opus Dei nelle Filippine, e da alcune famiglie venute a salutarlo. Ronnie e Richelle gli hanno presentato i loro cinque figli, così come Paul e Denice. Mons. Fernando Ocáriz Si è poi trasferito a New Manila, Quezon City, dove rimarrà per i prossimi giorni.

Il 26 e 27 luglio sono previsti incontri speciali del prelato dell’Opus Dei con gli studenti dell'Università dell'Asia e del Pacifico (UA&P). Incontrerà anche i giovani che ricevono formazione nei centri dell'Opus Dei e che si preparano a partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà dal 1° al 6 agosto a Lisbona, in Portogallo.

Mons. Ocáriz andrà a trovare anche i malati e gli anziani in varie case di riposo di Manila. Inoltre si recherà in due centri di formazione tecnica promossi da persone dell'Opus Dei: Punlaan a San Juan e Dualtech a Canlubang. Incontrerà quindi i responsabili dei programmi di formazione per famiglie Educhild e delle scuole PAREF, una realtà educativa fondata da genitori che si ispirano agli insegnamenti di san Josemaría.

L'incontro generale con le famiglie si terrà domenica 30 luglio alle 10:30 presso la MOA Arena. Sono attese circa novemila persone.

Mons. Fernando Ocáriz volerà poi a Cebu il 3 agosto per incontrare altre persone che ricevono la formazione cristiana dall'Opus Dei. Andrà alla Banilad School for Professional Development e al Center for Industrial Technology and Enterprise, due scuole di formazione tecnico-professionale. Questi progetti sociali hanno avuto successo nella formazione e nell'impiego di giovani svantaggiati nelle isole Visayas e a Mindanao.

Il 5 agosto, il prelato volerà prima in Indonesia, poi a Sydney e in Nuova Zelanda.