ELIS Young Lab: lo spazio educativo dove i ragazzi sono protagonisti

Young Lab è un progetto gratuito del Centro ELIS, rivolto a tutti i ragazzi e le ragazze delle scuole nella periferia est di Roma. Marco Castrovillari, tutor di Young Lab, racconta la storia e il programma di questa iniziativa.

“In passato Elis aveva già avuto un doposcuola- racconta Marco Castrovillari, tutor con delega a questo progetto - ma Young Lab non è un doposcuola, è molto di più”.

Nel 1965 san Paolo VI, parlando dell’ELIS, diceva: “Non è un semplice albergo, non una semplice scuola, non è un campo sportivo qualsiasi: è un centro dove l’amicizia, la fiducia, la letizia, formano atmosfera; dove la vita ha una sua dignità, un suo senso, una sua speranza”.

Oggi come allora, il Centro ELIS, con le attività che organizza, rappresenta “un’opera del cuore e della carità” tutta rivolta al beneficio dei giovani.

Febbraio 2022 ha segnato un momento importante per il team del Centro di formazione professionale Elis: il sogno di realizzare uno spazio dedicato agli studenti della periferia est di Roma è diventato realtà. Ha preso vita Young Lab, sotto la direzione di Annachiara Moltoni, responsabile della ONG ELIS. Si tratta di un progetto educativo e di intervento sociale con due obiettivi principali: contrastare l'abbandono scolastico, piaga sociale molto diffusa, e prevenire la devianza minorile.

“Il doposcuola che esisteva in passato - aggiunge Marco - si rivolgeva principalmente ai ragazzini di strada, agli studenti, esclusivamente ragazzi, che presentavano situazioni di disagio. Young Lab, invece, non è rivolto solo ai casi problematici: i suoi servizi sono messi a disposizione di tutti gli studenti e le studentesse, dagli 11 ai 18 anni”.

Un momento per ricaricarsi e affrontare al meglio la giornata

Un pomeriggio di studio e di attività sportive e culturali, come quello organizzato da Young Lab, non può cominciare senza che i ragazzi abbiano prima consumato un buon pasto. Finite le lezioni scolastiche, infatti, gli studenti (non solo quelli che frequentano Safi e Elis, ma anche gli alunni delle scuole limitrofe) hanno la possibilità di recarsi in sala mensa dove, dalle 14 alle 15, usufruendo di un servizio pranzo completamente gratuito, mangiano tutti insieme.

Per il team di Young Lab, è fondamentale che i giovani si impegnino nello studio e svolgano i loro impegni scolastici. Per questo motivo ha messo a loro disposizione un’aula studio supervisionata da un tutor. Quest’ultimo non aiuta uno a uno gli studenti, poiché devono imparare a essere indipendenti nello svolgere i propri compiti, ma, nel caso in cui ne avessero bisogno, possono prenotarsi tramite una piattaforma online per ottenere assistenza individuale.

Occasioni di svago, ma anche di formazione personale

“Tra le tante novità introdotte da Young Lab - sottolinea Marco - c’è il volontariato professionale. Ad aiutare i ragazzi ci sono dei veri e propri professionisti: non basta avere buona volontà, serve competenza”. A far parte del team, infatti, c’è una tutor psicologa, Tatiana Costantini, affiancata da un tirocinante che studia o ha studiato scienze dell’educazione.

“Tatiana gestisce i Circle Time, - prosegue Marco - ovvero momenti messi a disposizione dei giovani durante i quali si parla di una tematica attuale come il riconoscimento e la gestione delle emozioni o la risonanza dei propri gesti. I ragazzi imparano, così, l’importanza di saper riconoscere quello che hanno dentro, ad aprirsi e a condividere ciò che sentono”. Spesso la famiglia non sta dietro i ragazzi: “Per evitare che non sia coinvolta nella formazione dei figli, - spiega Marco - la tutor psicologa organizza anche appuntamenti e incontri formativi con i genitori durante i quali poter riflettere sulla comunicazione con i giovani”.

Prima il dovere, poi il piacere

Nel periodo dell’adolescenza un ruolo importante nella formazione lo giocano anche lo sport e la musica. Per favorire ciò gli studenti possono prendere parte ad attività come la scuola calcio o le arti marziali. “Queste ultime - riferisce Marco - si sono rivelate molto utili per l’autocontrollo, per contrastare e prevenire l’aggressività e quindi per avere conoscenza di quanto si possa fare male agli altri”. Con la scuola di musica pomeridiana, invece, ogni ragazzo viene messo nella condizione di poter incentivare la propria creatività e imparare a organizzare meglio il proprio tempo libero, combattendo la solitudine e la noia in modo costruttivo.

Dal 2023 in Young Lab è stata introdotta una novità: il gaming, ovvero un progetto educativo volto a far scoprire ai ragazzi i lati positivi dei videogiochi. Questi ultimi, infatti, se adoperati nel modo giusto, possono avere numerosi riscontri positivi. “Spesso i videogiochi diventano evasivi - sottolinea Marco - e generano nei giovani il gaming disorder. Ma se viene riservata ad essi una sola fetta della giornata e l’esperienza di gioco viene condivisa con degli amici (l’esperienza, però, deve essere vissuta in presenza e non a distanza!), il gaming può anche stimolare e arricchire l’immaginazione o potenziare le capacità cognitive ed emotive”.

Emulazione positiva e sviluppo di talenti

Uno degli aspetti rivoluzionari e innovativi di Young Lab è il fatto che i ragazzi e le ragazze sono i protagonisti, sono coinvolti al 100% in tutte le attività. Tutti gli alunni, infatti, hanno un ruolo o un incarico: si occupano del servizio mensa, della pulizia delle aule, offrono aiuto nello studio o organizzano le attività di gaming con la tutor psicologa. “Per noi è fondamentale intercettare e sviluppare i talenti dei ragazzi. - spiega Marco - Inoltre, così facendo si crea proattività, viene messa in atto la metodologia dello shadowing, ovvero un processo di emulazione positiva che nasce dall’osservare quello che fanno gli altri ragazzi”.

Ovviamente non mancano sfide da dover affrontare quotidianamente. Marco racconta: “L’anno scorso abbiamo avuto a che fare con un caso di bullismo. Mario ha iniziato a mettere in atto comportamenti di prevaricazione sui suoi compagni. Grazie a un ragazzo che ha avuto il coraggio di parlarne durante i Circle Time, però, Mario ha avuto un colloquio con la psicologa e ha compreso il peso e la gravità dei suoi gesti”.

Da una condanna al colloquio con il tutor

Dall’impegno del team di Young Lab sono nati molti casi virtuosi. Ne è un esempio Mattia (nome fittizio), un ragazzo di 19 anni, condannato per rapina e lesioni aggravate, che ha sempre avuto una certa “resistenza” ai colloqui con gli educatori. “Abbiamo pensato, dunque, di affiancarlo a noi tutor, durante i colloqui d’iscrizione a Young Lab. Così facendo, Mattia, sta maturando un pensiero critico rispetto ai pregiudizi che nutriva verso gli educatori: sta capendo sul campo, quanto lavoro di ascolto, comprensione, condivisione e progettualità vi possa essere per il bene della singola persona”.

“A dimostrazione del fatto che Young Lab faccia la differenza - conclude Marco - sono i piccoli dettagli, i piccoli gesti che compiono i giovani. Ad esempio alcuni ragazzi hanno iniziato ad occuparsi del trasporto e dello smistamento delle box contenenti i pasti che arrivano di primo mattino. E hanno deciso di prendersi questa responsabilità completamente da soli, gratuitamente, senza farlo pesare a nessuno. Significa che sentono veramente Young Lab come un posto loro”.