Una tempesta mentre erano in barca

Commento di sant’Agostino di Ippona al testo evangelico che narra la tempesta scatenatasi mentre gli Apostoli erano in barca e la loro paura (Mt 8, 23-27).

Sant’Agostino, Sermone 63, 1-3.

“Essendo poi salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva. Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: “Salvaci, Signore, siamo perduti!”. Ed Egli disse loro: “Perché avete paura, uomini di poca fede?”. Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia. I presenti furono presi da stupore e dicevano: “Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?”[1].

Per grazia di Dio vi rivolgo la parola sul passo del santo Vangelo letto poco fa e in nome di lui vi esorto a far sì che nei vostri cuori non si assopisca la fede con cui resistere alle tempeste e ai marosi di questo mondo.

In effetti non è vero che Cristo nostro Signore avesse in suo potere la morte e non il sonno e che forse l'Onnipotente fu oppresso dal sonno contro la sua volontà mentre stava sulla barca. Se voi crederete questo, egli dorme nel vostro intimo; se invece Cristo è desto, è desta anche la vostra fede. L'Apostolo dice: [Chiedo di] “far abitare Cristo nei vostri cuori per mezzo della fede”[2].

Che vuol dire: "In te dorme Cristo"? Ti sei dimenticato di Cristo. Risveglia dunque Cristo, ricordati di Cristo, sia desto in te Cristo

Anche il sonno di Cristo è dunque un segno esteriore d'un simbolo. Sono come dei naviganti le anime che fanno la traversata di questa vita in una imbarcazione. Anche quella barca era la figura della Chiesa. Poiché anche ogni persona è tempio di Dio e naviga nel proprio cuore e non fa naufragio se nutre buoni pensieri.

Se hai sentito un insulto, è come il vento; se sei adirato, ecco la tempesta. Se quindi soffia il vento e sorge la tempesta, corre pericolo la nave, corre pericolo il tuo cuore ed è agitato. All'udire l'insulto tu desideri vendicarti: ed ecco ti sei vendicato e, godendo del male altrui, hai fatto naufragio. E perché? Perché in te dorme Cristo. Che vuol dire: "In te dorme Cristo"? Ti sei dimenticato di Cristo. Risveglia dunque Cristo, ricordati di Cristo, sia desto in te Cristo: considera lui.

Che cosa volevi? Volevi vendicarti. Ti eri dimenticato ch'egli, essendo crocifisso, disse: “Padre, perdona loro perché non sanno che cosa fanno”[3]? Egli che dormiva nel tuo cuore non volle vendicarsi. Sveglialo, ricordalo. Il ricordo di lui è la sua parola; il ricordo di lui è il suo comando. Se in te è desto Cristo, tu dirai tra te stesso: "Che razza d'uomo sono io, che mi voglio vendicare? Chi sono io, che mi permetto di far minacce contro un uomo? Forse morrò prima di vendicarmi. E quando ansante, infiammato di collera e assetato di vendetta, uscirò da questo corpo, non mi accoglierà Colui che non volle vendicarsi, non mi accoglierà Colui che disse: “Date e vi sarà dato, perdonate e vi sarà perdonato?”[4]. Frenerò dunque la mia collera e tornerò alla quiete del mio cuore. Cristo comandò al mare e si fece una grande bonaccia[5].

In tutte le altre vostre tentazioni attenetevi a ciò che ho detto riguardo all'accesso d'ira. Quando sorge una tentazione è come il vento; tu sei agitato, c'è la tempesta. Sveglia Cristo: parli egli con te. “Chi è mai costui, dal momento che anche il vento e le onde gli ubbidiscono?”[6]. “Chi è costui al quale ubbidisce il mare? Suo è il mare e lo ha creato proprio lui”[7]. “Tutto è stato creato per mezzo di lui”[8]. Tu imita piuttosto i venti e il mare: ubbidisci al Creatore. Il mare dà ascolto al comando di Cristo e tu sei sordo? Il mare ascolta e il vento cessa, e tu ancora soffi? Come mai? Parlare, agire, macchinare inganni: che cos'altro è questo se non continuare a soffiare e non voler cedere all'ordine di Cristo? Cercate di non lasciarvi abbattere dalle onde nel turbamento del vostro cuore. Tuttavia, siccome siamo uomini, se il vento ci stimolasse [al male], se eccitasse le cattive passioni dell'anima nostra, non dobbiamo disperare. Svegliamo Cristo affinché possiamo fare la traversata del mare [della vita] nella calma e arrivare alla patria.

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I Sermoni di sant’Agostino si dividono in quattro categorie: De Scripturis(1-133), commenti ai testi dell’Antico e del Nuovo Testamento che si leggono durante la Messa; De tempore(134-272), commento alle diverse solennità dell’anno liturgico; De Sanctis(273-340), panegirici dei martiri; De diversis, sermoni dogmatici, morali o di circostanza.


[1] Mt 8, 23-27.

[2] Ef 3, 17.

[3] Lc 23, 34.

[4] Lc 6, 37-38.

[5] Cfr. Mt 8, 26.

[6] Mt 8, 27.

[7] Sal 94, 5.

[8] Gv 1, 3.