Pasqua: vittoria di Cristo sul peccato e sul male

«'Pace a voi', in ebraico 'shalom', contiene e sintetizza, in un certo modo, tutto il messaggio pasquale». Parole del Papa Giovanni Paolo II sulla Pasqua pronunciate il 21 e 23 aprile 2003.

Lo scorso 21 aprile, il Papa si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il 'Regina Coeli', preghiera che sostituisce l'Angelus durante il tempo di Pasqua. Prima della preghiera, il Santo Padre ha rivolto alcune parole ai numerosi fedeli riuniti nella piazza sottostante.

Il Papa ha fatto notare che "il lunedì di Pasqua viene chiamato 'Lunedì dell'Angelo' a ricordo di quanto avvenne all'alba di quel primo giorno dopo il sabato. Fu un angelo, infatti, a rincuorare le donne che, accorse al sepolcro, erano smarrite e preoccupate avendo trovato la tomba vuota. 'Non abbiate paura!' disse loro. 'É risorto non è qui'. E aggiunse: 'Ora andate' ad annunciare questa notizia agli Apostoli".

Il Santo Padre ha detto: "Anche per noi hanno grande valore queste parole dell'angelo, che riascoltiamo sempre con intima emozione. Se infatti Cristo è risorto, tutto cambia e acquistano senso nuovo la vita e la storia".

Ha proseguito: "Con semplicità e chiarezza, Pietro afferma che il Cristo crocifisso è vivo, è risorto e 'tutti noi ne siamo testimoni'. Da allora la Chiesa non ha cessato di proclamare questa stessa 'buona novella'. É urgente che tutti gli uomini conoscano e incontrino Cristo, crocifisso e risorto, e da Lui si lascino conquistare. A quanti l'accolgono Egli apre il cuore a quella gioia vera che rende nuova, bella e ricca di speranza l'umana esistenza".

«Pace a voi»

Il Santo Padre Giovanni Paolo II ha dedicato l'Udienza Generale di mercoledì 23 aprile, tenutasi in Piazza San Pietro, all'Ottava di Pasqua: i giorni che seguono la Domenica di Pasqua quando La Chiesa gioiosamente proclama con cantico di lode e di ringraziamento che con la sua morte, Gesù ha "liberato l'uomo dalla schiavitù del male e del peccato".

Il Papa ha indicato che "dopo la sua risurrezione, il Signore appare più volte ai discepoli" e che Giovanni l'Evangelista "in particolare, pone in evidenza le prime parole rivolte dal Maestro risorto ai discepoli. 'Pace a voi'. (...) Quest'espressione, 'pace a voi', in ebraico 'shalom', contiene e sintetizza, in un certo modo, tutto il messaggio pasquale".

Il Santo Padre ha spiegato che la pace "nasce da un profondo rinnovamento del cuore dell'uomo. Non è dunque il risultato di sforzi umani né può essere raggiunta soltanto grazie ad accordi fra persone e istituzioni. É piuttosto un dono da accogliere con generosità, da custodire con cura, e da far fruttificare con maturità e con responsabilità. Per quanto travagliate siano le situazioni e forti le tensioni e i conflitti, nulla può resistere all'efficace rinnovamento portato dal Cristo risorto. É Lui la nostra pace".

Giovanni Paolo II ha indicato che l'Ottava di Pasqua concluderà domenica prossima, chiamata anche domenica della Divina Misericordia. "Con la morte in Croce, Cristo ci ha riconciliato con Dio e ha posto le basi nel mondo di una fraterna convivenza fra tutti. (...) Il sangue del Redentore ha lavato i nostri peccati. Abbiamo così sperimentato la potenza rinnovatrice del suo perdono. La misericordia divina apre il cuore verso i fratelli, ed è con il perdono offerto e ricevuto che si costruisce la pace nelle famiglie e in ogni altro ambiente di vita".

    Vatican Information Service (Città del Vaticano)