Otto frasi per otto anni di papa Francesco

Il 13 marzo 2013 ha avuto inizio il pontificato di papa Francesco. In occasione dell’ottavo anniversario dell’inizio del pontificato di papa Fancesco, ecco una frase presa dalla sua prima omelia e altre otto frasi del Papa, una per ogni anno di pontificato.

La prima omelia di papa Francesco (13 marzo 2013): Il vero potere è il servizio

Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio e che anche il papa per esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla croce; deve guardare al servizio umile, concreto, ricco di fede, di san Giuseppe e come lui aprire le braccia per custodire tutto il popolo di Dio e accogliere con affetto e tenerezza l’intera umanità, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli, quelli che Matteo descrive nel giudizio finale sulla carità: chi ha fame, sete, chi è straniero, nudo, malato, in carcere (cfr Mt 25,31-46). solo chi serve con amore sa custodire!

Discorso di papa Francesco ai fidanzati che si preparano al matrimonio (14 febbraio 2014)

Dunque come si cura questa paura del “per sempre”? Si cura giorno per giorno affidandosi al Signore Gesù in una vita che diventa un cammino spirituale quotidiano, fatto di passi - passi piccoli, passi di crescita comune - fatto di impegno a diventare donne e uomini maturi nella fede.

Omelia di papa Francesco per la Messa di apertura della Porta Santa (8 dicembre 2015)

Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia.

Omelia di papa Francesco per la Messa nel Giubileo delle persone socialmente escluse (13 novembre 2016)

Eppure proprio oggi, quando si parla di esclusione, vengono subito in mente persone concrete; non cose inutili, ma persone preziose. La persona umana, posta da Dio al culmine del creato, viene spesso scartata, perché si preferiscono le cose che passano. e questo è inaccettabile, perché l’uomo è il bene più prezioso agli occhi di Dio.

Omelia di papa Francesco per la Messa nella Giornata Mondiale dei poveri (19 novembre 2017)

Lì, nei poveri, si manifesta la presenza di Gesù, che da ricco si è fatto povero (cfr 2 Cor 8,9). Per questo in loro, nella loro debolezza, c’è una “forza salvifica”. e se agli occhi del mondo hanno poco valore, sono loro che ci aprono la via al cielo, sono il nostro “passaporto per il paradiso”.

Omelia di papa Francesco nella memoria liturgica del beato Pino Puglisi (15 settembre 2018)

Dio ci liberi dal vivere al ribasso, accontentandoci di mezze verità. Le mezze verità non saziano il cuore, non fanno del bene. Dio ci liberi da una vita piccola, che gira attorno ai “piccioli”. Ci liberi dal pensare che tutto va bene se a me va bene, e l’altro si arrangi. Ci liberi dal crederci giusti se non facciamo nulla per contrastare l’ingiustizia. Chi non fa nulla per contrastare l’ingiustizia non è un uomo o una donna giusto.

Omelia di papa Francesco per la Santa Messa di conclusione del Sinodo dei Vescovi (27 ottobre 2019)

Oggi, guardando al pubblicano, riscopriamo da dove ripartire: dal crederci bisognosi di salvezza, tutti. È il primo passo della religione di Dio, che è misericordia verso chi si riconosce misero. Invece, la radice di ogni sbaglio spirituale, come insegnavano i monaci antichi, è credersi giusti. Ritenersi giusti è lasciare Dio, l’unico giusto, fuori di casa. È tanto importante questo atteggiamento di partenza che Gesù ce lo mostra con un confronto paradossale, mettendo insieme nella parabola la persona più pia e devota del tempo, il fariseo, e il peccatore pubblico per eccellenza, il pubblicano.

Benedizione Urbi et Orbi (27 marzo 2020)

«Perché avete paura? Non avete ancora fede?». L’inizio della fede è saperci bisognosi di salvezza. Non siamo autosufficienti, da soli; da soli affondiamo: abbiamo bisogno del Signore come gli antichi naviganti delle stelle. Invitiamo Gesù nelle barche delle nostre vite. Consegniamogli le nostre paure, perché lui le vinca.

Viaggio di papa Francesco in Iraq, 7 marzo 2021

Oggi, malgrado tutto, riaffermiamo la nostra convinzione che la fraternità è più forte del fratricidio, che la speranza è più forte della morte, che la pace è più forte della guerra. Questa convinzione parla con voce più eloquente di quella dell’odio e della violenza; e mai potrà essere soffocata nel sangue versato da coloro che pervertono il nome di Dio percorrendo strade di distruzione.



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