Il Papa con gli universitari

Il Gesù che si incontra attraverso la liturgia e si contempla nell’adorazione Eucaristia è un “prisma” per “meglio penetrare nella realtà”, ha detto giovedì 14 Benedetto XVI incontrandosi con studenti, docenti e autorità accademiche.

Al termine della celebrazione eucaristica per gli studenti degli Atenei romani in preparazione al Santo Natale, celebrata dal Cardinale Vicario Camillo Ruini nella Basilica Vaticana, Benedetto XVI ha rivolto un discorso per riflettere sul tema scelto per l’incontro “Eucaristia e carità intellettuale”.

Il Santo Padre è arrivato dopo circa quaranta minuti dalla conclusione della Messa. Accolto da calorosi applausi e ovazioni, il Pontefice si è avvicinato all’altare maggiore della Basilica petrina, sotto il luccichìo dei flash non solo dei fotografi ufficiali ma anche delle numerosissime digitali e dei cellulari con fotocamera degli studenti saliti in piedi sulle sedie per immortalare il Vescovo di Roma.

A prendere la parola per primo è stato il Rettore dell’Università di “Roma Tre”, Guido Fabiani, che ha sottolineato quanto “i giovani guardino con attenzione ai valori della persona umana e alla lotta al pregiudizio, all’intolleranza e alla guerra”.

L’Università, ad avviso del professor Fabiani, intervenuto in rappresentanza di tutti i Rettori degli Atenei capitolini, diventa dunque un mezzo per la formazione anche umana degli studenti e in tal senso “le Università pontificie e laiche possono collaborare per cercare valori comuni”.

“L’università è il luogo privilegiato per maturare pienamente tutti gli aspetti della vita e della fede – ha affermato invece una giovane studentessa, parlando a nome di tutti gli allievi delle università romane –. In questi anni bellissimi e difficili siamo tutti chiamati a essere testimoni e strumenti di Gesù Cristo, nel quale dobbiamo maturare una sintesi personale tra fede, ragione e vita, partendo dall’Eucaristia, fonte dell’evangelizzazione della cultura”.

Nel suo discorso il Papa ha esordito affermando che “i doni natalizi ci ricordano il dono per eccellenza, che il Figlio di Dio ha fatto di se stesso a noi nell’Incarnazione”, ed ha invitato a “non dimenticare il Dono principale, di cui gli altri doni non sono che un simbolo”.

“Natale è il giorno in cui Dio ha donato se stesso all’umanità e questo suo dono diventa, per così dire, perfetto nell’Eucaristia”, ha poi proseguito il Santo Padre durante il tradizionale incontro in vista del Natale, promosso da Giovanni Paolo II a partire dal 1979.

Allo stesso tempo, ha aggiunto, “il Mistero eucaristico costituisce il punto di convergenza privilegiato tra i diversi ambiti dell’esistenza cristiana, compreso quello delle ricerca intellettuale”.

Inoltre, il “Gesù-Eucaristia” “incontrato nella liturgia e contemplato nell’adorazione” è come “un ‘prisma’ attraverso il quale si può meglio penetrare nella realtà, sia nella prospettiva ascetica e mistica, che in quella intellettuale e speculativa, come anche in quella storica e morale”.

L’Eucaristia, dove “Cristo è realmente presente”, costituisce “una sorgente inesauribile di pensiero e di azione per chiunque si ponga in ricerca della verità e voglia cooperare con essa”.

“E’, per così dire, un ‘concentrato’ di verità e di amore. Illumina non solo la conoscenza, ma anche e soprattutto l’agire dell’uomo”, ha sottolineato.

Ricordando poi che all’inizio dell’anno accademico molti giovani universitari hanno compiuto un pellegrinaggio diocesano ad Assisi, il Papa ha quindi sottolineato come San Francesco e Santa Chiara nell’Eucaristia abbiano “sperimentato l’amore di Dio, quello stesso amore che nell’Incarnazione ha spinto il Creatore del mondo a farsi piccolo, anzi il più piccolo e il servo di tutti”.

Quindi, nell’imminenza del Santo Natale, ha invitato i giovani a fissare lo sguardo “sul bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia” e a mettersi alla scuola della Vergine Maria, “la prima che ha contemplato l’umanità del Verbo incarnato, l’umanità della Divina Sapienza”.

La celebrazione eucaristica presieduta dal Cardinale Vicario Camillo Ruini è stata accompagnata dall’affidamento dell’icona di Maria “Sedes Sapeintiae” ad una delegazione universitaria dell’Albania. L’icona fu consegnata da Giovanni Paolo II alla comunità universitaria al termine della celebrazione del Giubileo delle Università in Piazza San Pietro il 10 settembre 2000.

Da allora l’immagine ha iniziato una peregrinazione presso le comunità universitarie in Grecia e Russia (2001), Spagna e Ucraina (2002), Perù, Cile, Ecuador e Slovacchia (2003), Italia, Irlanda e Gran Bretagna (2004), Polonia (2005), Bulgaria (2006).

“Nella vostra vita di studio e di ricerca – ha affermato il Cardinale Ruini, rivolto agli studenti albanesi – volgete costantemente lo sguardo a lei, Sede della Sapienza, che continua a comunicare alla Chiesa e all’umanità gli avvenimenti e le parole di salvezza serbate nel suo cuore. Andate in pace e camminate sotto la sua guida”.