Coltivare la fiducia (III): «Mamma, mi compri un cellulare?»

A che età conviene comprare ai figli un telefono cellulare? Come possiamo prepararli all’uso delle tecnologie? Terzo video di una serie che si propone di aiutare i genitori a educare i figli.

Guida per utilizzare il video

Diceva un famoso giornalista americano che “ai nostri figli possiamo lasciare in eredità soltanto due cose durature: la prima, le radici; l’altra, le ali”. Le ali rappresentano la fiducia, un valore irrinunciabile nell’educazione, perché è la base di qualunque relazione tra persone.

La fiducia è una virtù delicata, che costa molto costruire e ben poco perdere; per cui dev’essere sempre reciproca.

La fiducia è una virtù delicata, che costa molto costruire e ben poco perdere; per cui dev’essere sempre reciproca.

I bambini e gli adolescenti hanno accesso a ogni tipo di informazioni attraverso internet e questo fa sì che possano scoprire una serie di realtà che i genitori avrebbero preferito evitare o, almeno, posticipare.

In questo nuovo contesto, aumenta rapidamente la necessità di formare nella libertà, senza evitare certi argomenti, ma invitando a riflettere.

Proponiamo una serie di domande che possono aiutarci a trarre profitto dal video, quando lo si vede con amici, a scuola o in parrocchia.

Domande per il dialogo

― Come si può creare in famiglia un clima di fiducia che coesista con una serie di norme indispensabili, purché non siano eccessive? Hai gli argomenti necessari per spiegare ai tuoi figli i perché di ogni cosa che chiedi loro o che sconsigli?

― Come reagisci agli errori dei tuoi figli? Sanno che possono confidare in te, anche quando non hanno fatto bene qualcosa? Li aiuti a vedere le conseguenze dei loro atti e a riflettere sul modo in cui avrebbero potuto evitare quella determinata mancanza? Trasmetti fortezza e speranza nei casi di difficoltà?

― Sei presente nella vita dei tuoi figli e sai creare le condizioni che li aiutino a parlarti spontaneamente della loro vita? Aspetti che i tuoi figli ti raccontino le loro cose, o sei sempre tu che fai domande per primo, dando la sensazione di voler controllare ogni loro passo?

Proposte di comportamento

― Dedica tempo ad ascoltare i tuoi figli e sii aggiornato sugli avvenimenti quotidiani che per loro sono importanti: una partita di calcio, un esame, una lite tra amici... A volte nelle cose apparentemente meno importanti sono riposte le chiavi delle cose fondamentali.

― Libertà non è lo stesso che permissività: per insegnare a prendere decisioni libere è importante mostrare le conseguenze negative o positive delle azioni che facciamo.

― Fa’ il primo passo: adattandoti al loro livello, parla ai tuoi figli delle tue cose, anche di problemi e difficoltà che essi possono comprendere e sulle quali ti possono dare un consiglio. In questo modo capiranno che c’è una porta aperta perché essi facciano lo stesso.

― Essere vigile non significa “braccare” tuo figlio. Verificare sempre se quello che ti racconta è vero o riesaminare le sue cose genera un clima di sfiducia. Consiglia senza censurare; a volte le persone hanno bisogno di sbagliare per scoprire quello che non vogliono fare.

Meditare con la Sacra Scrittura e con il Catechismo della Chiesa Cattolica

― “Abitua il giovane secondo la via da seguire; neppure da vecchio se ne allontanerà” (Proverbi 22, 6).

― “Non abbandonate, dunque, la vostra fiducia, alla quale è riservata una grande ricompensa. Avete solo bisogno di costanza, perché dopo aver fatto la volontà di Dio possiate raggiungere la promessa” (Ebrei 10, 35-36).

― “Nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore. Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo (1 Giovanni 4, 18-19).

― “L’educazione della coscienza è un compito di tutta la vita. Fin dai primi anni dischiude al bambino la conoscenza e la pratica della legge interiore, riconosciuta dalla coscienza morale. Un’educazione prudente insegna la virtù; preserva o guarisce dalla paura, dall’egoismo e dall’orgoglio, dai risentimenti della consapevolezza e dai moti di compiacenza, che nascono dalla debolezza e dagli sbagli umani. L’educazione della coscienza garantisce la libertà e genera la pace del cuore” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1784).

― “I genitori sono i primi responsabili dell’educazione dei loro figli. Testimoniano tale responsabilità innanzitutto con la creazione di una famiglia, in cui la tenerezza, il perdono, il rispetto, la fedeltà e il servizio disinteressato rappresentano la norma. Il focolare domestico è un luogo particolarmente adatto per educare alle virtù. Questa educazione richiede che si impari l’abnegazione, un retto modo di giudicare, la padronanza di sé, condizioni di ogni vera libertà” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2223).

Meditare con Papa Francesco

― “Al giorno d’oggi l’attitudine al discernimento è diventata particolarmente necessaria. Infatti la vita attuale offre enormi possibilità di azione e di distrazione e il mondo le presenta come se fossero tutte valide e buone. Tutti, ma specialmente i giovani, sono esposti a uno zapping costante. È possibile navigare su due o tre schermi simultaneamente e interagire nello stesso tempo in diversi scenari virtuali. Senza la sapienza del discernimento possiamo trasformarci facilmente in burattini alla mercé delle tendenze del momento” (Gaudete et exsultate, 167).

― “Siamo liberi, con la libertà di Gesù, ma Egli ci chiama a esaminare quello che c’è dentro di noi – desideri, angustie, timori, attese – e quello che accade fuori di noi – i «segni dei tempi» – per riconoscere le vie della libertà piena: «Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono» (1 Ts 5, 21)” (Gaudete et exsultate, 168).

― “L’amore ha bisogno di tempo disponibile e gratuito, che metta altre cose in secondo piano. Ci vuole tempo per dialogare, per abbracciarsi senza fretta, per condividere progetti, per ascoltarsi, per guardarsi, per apprezzarsi, per rafforzare la relazione. A volte il problema è il ritmo frenetico della società, o i tempi imposti dagli impegni lavorativi. Altre volte il problema è che il tempo che si passa insieme non ha qualità. Condividiamo solamente uno spazio fisico, ma senza prestare attenzione l’uno all’altro” (Amoris laetitiae, 224).

― “Non è bene neppure che i genitori diventino esseri onnipotenti per i propri figli, che potrebbero aver fiducia solo in loro, perché così impediscono un adeguato processo di socializzazione e di maturazione affettiva” (Amoris laetitiae, 279).

Meditare con san Josemaría

― “I genitori sono i principali educatori dei figli, sia nell’aspetto umano che in quello soprannaturale, e devono sentire la responsabilità di questa missione che esige comprensione, prudenza, capacità di insegnare e, soprattutto, di amare; nonché l’impegno di dare buon esempio. L’imposizione autoritaria e violenta non è una buona risorsa educativa. L’ideale per i genitori consiste piuttosto nel farsi amici dei figli: amici ai quali si confidano le proprie inquietudini, con cui si discutono i diversi problemi, dai quali ci si aspetta un aiuto efficace e sincero” (È Gesù che passa, n. 27).

― “I genitori che amano davvero i loro figli e cercano sinceramente il loro bene, dopo aver offerto i loro consigli e le loro riflessioni, devono farsi da parte delicatamente, in modo che nulla si opponga alla libertà, a questo grande bene che rende l’uomo capace di amare e di servire Dio” (Colloqui, 104).

― “Non abbiano paura, sappiano che anche tu alla loro età sei stato un ribelle... Cerchiamo di essere sinceri: chi non ha fatto guerra ai propri genitori [...] alzi la mano; chi ha il coraggio di farlo? È giusto che anche i tuoi figli ti facciano soffrire un poco. Allora, afferra un giorno quel ribelle, portatelo a spasso, invitalo a prendere qualcosa e digli: sai che io, quando avevo la tua età, ho fatto soffrire i tuoi nonni? Figurati! Ho fatto questa bricconata, e quest’altra, e mi hanno perdonato subito. Ora sono molto dispiaciuto di averli fatti soffrire: che guaio! Lui capirà, si renderà conto che tu sei capace di comprenderlo, di scusarlo e di amarlo, con i suoi difetti. Anche con i suoi difetti! Si andrà correggendo, un po’ alla volta. Chi potrebbe essere un educatore migliore di un padre o di una madre? La vostra pedagogia, se siete dei buoni cristiani, è straordinaria” (Enxomil, Oporto, 31-X-1972).